Bocche scucite: voci dai territori occupati
“E’ un raggio di sole questo nuovo vertice a Gerusalemme! Finalmente i negoziatori si guardano negli occhi. E la pace è più vicina. (…)
Certo, c’è anche il nodo delle colonie… Abu Mazen chiede la proroga della moratoria ma nell’università di Ariel il rettore dichiara: “Il blocco delle costruzioni ci impedirebbe di sviluppare le facoltà e in particolare la costruzione dei dormitori” (la telecamera inquadra a lungo un avampossto dell’insediamento, ovviamente illegale come tutta la colonia di Ariel). E intanto i poveri studenti dell’università sono costretti a restare stipati nei caravan”(Claudio Pagliara,Tg1 del 15 settembre)
“Ieri pomeriggio a Beit Hanoun, verso le cinque di sera, il pastore beduino Ibrahim Abu Sayed di 91 anni si trovava col suo nipote diciassettenne Hossam e un suo amico, Ismail Abu Oda, di 16 anni, a nord di Sharab Street, a badare al bestiame nella loro terra posta a circa 700 metri dal confine. Durante un’improvvisa incursione di blindati israeliani, un carro armato ha sparato un colpo di cannone direttamente su di loro, riducendo i corpi in brandelli”. (Vittorio Arrigoni da Gaza)