La città

Gerusalemme “città della pace”: cuore del conflitto mediorientale

Città per due popoli e tre religioni, città particolare, tra la nostalgia del passato, l’appello al futuro nella problematica convivenza di genti e culture. “Le tue porte saranno sempre aperte” proclama Isaia. Città dell’uomo e di Dio, città della Fede, della Speranza e della Carità, dell’unità nella diversità; città particolare al servizio dell’universale. La sua particolare posizione geografica ha fatto sì che essa fosse destinata ad essere un crocevia di popoli, un centro nel quale l’umanità si incontrava e si incontra e, per la sua ricchezza di storia, in questo crocevia geografico, tante cose sono nate e tante vi sono confluite.


Questo, però, non basta per spiegare il mistero. E’ qualche cosa che va oltre l’umano. Gerusalemme è il luogo dove il divino tocca l’umano e quindi dove le parole vengono meno. Gerusalemme, il cui nome ebraico Yerushalaym, è tradizionalmente legato alla parola Shalom, cioè pace, mentre il suffisso “aym” è un duale e indica due cose: “Gerusalemme è il luogo dei contrasti dove l’amore è amore pieno, l’odio è odio, i conflitti sono conflitti e gli abbracci sono abbracci profondi.


OGGI VIVONO CIRCA 1.000.000 ABITANTI, NELLA SOLA CITTÀ DI GERUSALEMME, TRA EBREI, MUSULMANI E CRISTIANI. QUESTA CONVIVENZA, RENDE UNICA AL MONDO LA CITTÀ DI GERUSALEMME, CHE VIENE DEFINITA “L’OMBELICO DEL MONDO”